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Voglio condividere con tutti che credono nella capacità delle vite di guarirsi da sole ,usando solo luce e aria, queste foto . Una volte aperte si apre un mondo, abbiamo fatto interventi in tutte le stagioni, però qualcuna da buoni risultati sono in primavera. Ho messo foto con le malattie trovate ,e qui ho scoperto un altro mondo, quello dei funghi, e così sono tre anni che esperimento dendrochirurgia ho dei buoni risultati e ho intenzione di continuare :mi da delle grade soddisfazioni.
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Buongiorno Dorina, grazie per averci mostrato le foto di questi ottimi risultati. Dalle foto si direbbe che la produzione nei ceppi svuotati sia ripresa molto bene, una curiosità: in che periodo dell’anno hai effettuato lo svuotamento dei tronchi?
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Ciao ,grazie a te!! Prima di tutto li chiamò intervento no svuotamento, per me sono esseri viventi ,noi abbiamo sangue loro hanno linfa, Alora ,segno le piante ai primi sintomi a giugno-luglio, passò dopo vendemiare per rassicurare che non sono altre uscite . Prima intervenire meglio è, quindi li faccio dopo sfemminallatura, dopo diradamento, dopo vendemia, finché ce clorofilla la pianta si guarisce, periodo che mi piace di più e dopo legatura ,le piante hanno un periodo più lungo fino alla prossima potatura di fare riserve per affrontare le gelate, e così riesco per un periodo più lungo di proseguire le loro condizioni.
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Ciao Dorina,
interessanti davvero i tuoi lavori, è sempre una gran soddisfazione quando si riesce a migliorare la qualità della vita delle nostre piante!
Ripetendo un po’ quello che ho scritto nella discussione “Di Terra Sarda” per rispondere a Rocco, mi pare di capire che tu preferisca intervenire quando nella pianta c’è un certo movimento linfatico, in pratica da dopo la legatura sino al post vendemmia, questa vitalità della pianta dovrebbe agevolare la guarigione e stimolare le sue difese da eventuali altri attacchi di patogeni;
per i prossimi interventi che ho intenzione di fare pensavo anche di utilizzare dei mastici cicatrizzanti… tu li utilizzi?
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Ciao Sandro ,non utilizzo niente , funghi spariscono alla luce e sole, puoi utilizzare se vuoi però ho scoperto aprendo le piante che indietro a questi mastichi sono dei veri nidi , ti dimostrerà le prossime foto. Si preferisco in ,primavera fare interventi alle piante segnate ,loro hanno tempo fino a inverno di rigenerarsi e avere abbastanza riserve per affrontare l’inverno.
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Fare dendrochirurgia e stata una grande sfida soprattutto con me stessa, le mie foto faranno vedere : -periodo di intervento – prima e dopo intervento alle piante malate di esca – come si presenta dentro la malattia – la capacità della vite di produrre gel in periodo freddo e tille durante periodo vegetativo, sostanze che chiudono vasi linfatici .
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Ciao Dorina.
Molto interessanti le tue esperienze. Noi abbiamo cominciato in azienda da un paio d’anni. Interessante la tempistica delle tue operazioni, in effetti è una operazione che si può fare durante la stagione vegetativa della pianta, almeno fino a quando le condizioni ambientali lo permettono. Ma comunque è interessante la tua preferenza dopo la legatura, noi non l’abbiamo mai fatto.
Belle anche le foto, che mostrano come le piante operate non solo siano vive ma anche in produzione!
Anche noi non utilizziamo mastici cicatrizzanti, ma abbiamo provato l’impiego di un passaggio leggero di fiamma.
Controlli le piante negli anni successivi all’intervento? Noi ad esempio abbiamo ottenuto piante senza sintomi con una percentuale vicina all’80% di quelle operate.
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Ciao Simone, sono felice per il tuo risultato e buono . Si ,le piante operate le guardo durante ai mesi che iniziano primi sintomi . A quelli che presentano strutture fragili allevo polloni dal basso e comincio fare un taglio di ritornò intelligente alla METODO Simonit&Sirch .Io mi trovo in Piemonte dove si fanno Barolo e Barbaresco grandi vini ,senza uve dalle piante vecchie non hanno grandi qualità, quindi ti dico la mia teoria ,se il mio vigneto di 50 anni ha tutte le piante da stessa età sono certa che ottengo qualità,che riesco tenerlo ancora in produzione usando la dendrochirurgia 5 anni avrà 55 ani di produzione e avrò una qualità fantastica ,quindi quanto riesci tenerla viva e in produzione e un grande risultato. Interessante il tuo metodo con la fiamma, io faccio soltanto come ho visto da Ricardo Turata potresti per piacere spiegare come usi questa fiamma?.Grazie
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Fantastico. Lo faccio anche io da 2/3 anni con ottimi risultati
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Ciao a tutti, che sarà il stres idrico, termico ,cambiamento climatico o le potature di mutilazione, di una cosa sono certa: , Questo anno e una marea di piante affette di mal d’esca. Grazie a quello che ho studiato da VINE MASTER PRUNERS ACADEMY posso confermare che e anno GIUSTO per fare la diferenza tra il metodo SIMONIT&SIRCH e tutti altri metodi di potatura. Le piante allevate, potate a questo metodo sono in grado di affrontare: caldo ,siccità ,malattia PERCHÉ HANNO RISERVE :LEGNO VIVO .Allego foto con piante operate l’anno scorso che stanno bene ,e piante che sono state oggi operate.
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Ciao Dorina, complimenti per i risultati che hai ottenuto! Anche io quest’anno nel mio vecchio vigneto del 1982 ho individuato ben altre 4 piante con il male dell’esca… lo scorso anno anche 4 e dopo l’intervento due sono seccate e due hanno fatto nuovi germogli! Ti allego le foto delle piante che hanno germogliato
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Bravissimo Rocco! Io paragono queste piante ai umani che non hanno magari un rene oppure una parte del fegato ,oppure hanno una protesi (sembrerò esagerata però o visto la qualità del vino prodotto da queste piante).Cura con amore le tue piante e prima puoi ti daranno la soddisfazione.👏
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Primavera 2021 ho fatto interventi sulle piante di nebiolo nella pregiata zona di Barbaresco, sono nel secondo anno che produce, tanti diranno che nebiolo essendo una varietà molto tanica e più resistente e sono d’accordo, però anche nebiolo purtroppo e colpito.
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Ciao Dorina, complimenti per i risultati che hai ottenuto sul nebbiolo! Nel mio vecchio vigneto di primitivo quest’estate 8 piante hanno manifestato i sintomi dell’esca. Ad Agosto mi sono cimentato nella loro cura e speriamo che in futuro diano buoni risultati! In questi giorni sono all’Accademy Vine Lodge per il corso di Dendrochirurgia e per conoscere il Collio e le zone dove il metodo Simonit&Sirch è nato!!!
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Ciao ho notato una piccola curiosità. In alcune piante le formiche rufe hanno colonizzato l’interno della pianta cibandosi e ripulendo dalle muffe. Quindi la presenza di formiche può dare una mano. In altri casi la malattia si vede bene per la presenza di nodi linfatici che fanno strane curve e creano dei rigonfiamenti. In genere anche senza che vi siano segni di mal esca in quel punto di trovano muffe e carie al lavoro. Io non uso la motosega perché non ho le conoscenze, ma uso soltanto degli scalpellini e un piccolo trapano a batteria con una punta levigatrice per ripulire un pochino. Adesso sto provando con un distillato di legno di castagno per lavare e ripulire dai funghi. Nella foto un grappolino che a oggi è visibile in vigna su pianta di ciliegiolo che aveva perso tutte le foglie e i 4 grappoloni. Dopo la pulizia, a fine agosto, di un pezzo di tronco la pianta ha ricacciato dei germogli e un fiore e ora presenta un piccolo grappolino.
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Ciao ,probabilmente l’hai pulita bene,l’infezione non ce più e la tua pianta sta bene. Distillato di legno e un’argomento che mi supera (dietro ce tanto lavoro dei ricercatori che apprezzo ) tu fai quello che ti senti. Entrando le formiche e entrata l’aria e la luce ,loro uccide funghi. Se apri piante vecchi anche se non presentano sintomi, troverai sicuramente la carie spugnosa, però finché non presenta sintomi non apriamo le piante .Riescono da sole combattere contro le certe malattie. E geneticamente a essere predisposte a certe malattie più invecchia diventano più fragile meno resistenti, qualcuna more subito ,qualcuna in decorso di 3 -4 anni e altre si salvano perché se interviene con dendrochirurgia. Grazie .
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Dicono che nella vita ce sempre da imparare, facendo corso di dendrochirurgia ho avuto delle risposte molto chiare .Puoi mi dico NON E MAI ABBASTANZA !per conoscere queste piante chissà in futuro che sorprese ci riserverà.
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