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Cordone Speronato: Principi che permettono Buone pratiche di potatura
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La potatura è una pratica cruciale che permette di regolare e controllare il numero di gemme ibernanti per vite per ettaro ed associarle alla resa.
La potatura può essere effettuata manualmente con le forbici (elettroniche o non) o meccanicamente (potatura meccanica).
Il NO-PRUNING o chiamata anche “Minimal Pruning” (potatura minima) implica la formazione della struttura del cordone e degli speroni durante i primi tre anni di allevamento. Successivamente non potare più le viti.
Per riuscire a potare in maniera adeguata, è raccomandabile sia la frequenza a corsi di potatura sia il rispetto e l’applicazione di alcune regole per limitare la necrosi dei tessuti conduttori sulle braccia e sui punti vegetativi. Ciò permette di evitare la perdita di piante e può guidare verso una maggiore sostenibilità dei nostri vigneti (vedi figura allegata).
Per limitare o evitare la necrosi dei tessuti conduttori sulle braccia ed a livello degli speroni, si propongono le seguenti raccomandazioni:
1. Posizionare le ferite di potatura sempre sullo stessa parte del braccio.
2. Il METODO SIMONIT&SIRCH per la potatura a Cordone Speronato può portare, negli anni ad una crescita verticale dei punti vegetativi, e quindi ad un aumento in altezza della posizione degli speroni. Questo è positivo, in quanto si aumenta la quantità di legno vivo per ogni braccio e si migliora il microclima della zona grappoli!
3. A livello degli speroni è raccomandato alternare i tagli, così da far accrescere verticalmente i punti vegetativi.
4. Un regime di potatura severa, che non prevede la ramificazione, è da evitare nell’ottica di una prevenzione e gestione del Mal dell’Esca. (https://lnkd.in/dkmUbR62)
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A. Deloire
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